Erbe di montagna: come riconoscere timo e achillea

Passeggiando tra i prati d’alta quota o lungo i sentieri che costeggiano i boschi, ti capiterà di percepire un profumo intenso, pungente, quasi balsamico. È il segnale che vicino a te cresce una delle erbe di montagna più preziose: il timo.

Poco distante, tra fili d’erba più alti e margherite selvatiche, potresti scorgere l’achillea, riconoscibile dal suo fiore bianco o rosato raccolto in piccoli ombrelli.

Sono piante antiche, che da secoli accompagnano la vita delle comunità alpine: nella cucina, nella medicina naturale e nei rituali popolari.

Erbe di montagna: Il timo

erbe di montagna Timo

Il timo selvatico cresce basso, quasi rasente al suolo, come se volesse resistere al vento e al freddo delle montagne. Lo riconosci subito per il suo odore intenso e aromatico, che si sprigiona appena sfiori le foglioline. Sono piccole, ovali e di un verde scuro che tende al grigio. In estate si copre di minuscoli fiori viola o rosati che attirano api e farfalle.

Il suo nome deriva dal greco “thýmon”, che significa “forza” o “coraggio”. Non a caso, nell’antichità veniva bruciato nei templi per purificare l’aria e rinvigorire lo spirito. In montagna, il timo è usato da sempre per infusi e decotti: un pizzico di foglie essiccate in acqua calda aiuta la respirazione e dà sollievo alla gola. È anche una pianta che si presta bene in cucina: basta sbriciolare un rametto per insaporire carni, patate arrosto o formaggi locali.

Tra le erbe di montagna, noterai che cresce sui terreni asciutti, tra pietre e cespugli bassi, spesso al sole pieno. Non ha paura della siccità né delle altitudini. È la pianta della resistenza discreta: piccola, ma tenace, capace di diffondere il suo profumo anche nei giorni più freddi.

Erbe di montagna: L’achillea

Achillea

L’achillea, al contrario, si presenta più alta e slanciata. Il suo stelo è sottile, coperto da foglie finemente frastagliate che ricordano il piumaggio di un uccello. In cima, tra giugno e settembre, sbocciano piccoli fiori bianchi o rosa pallido, raccolti in infiorescenze compatte. Se ti avvicini, sentirai un profumo delicato, meno deciso di quello del timo ma altrettanto riconoscibile, con note che ricordano la camomilla.

La leggenda narra che il suo nome derivi da Achille, l’eroe greco che la usava per curare le ferite dei suoi compagni in battaglia. Da allora, l’achillea è diventata simbolo di guarigione e rinascita. In molte valli alpine viene ancora raccolta a mano e fatta essiccare per infusi digestivi o lenitivi, utili dopo un pasto abbondante o per calmare la pelle irritata.

Nei pascoli, nelle erbe di montagna, si distingue facilmente per la sua eleganza: cresce tra i fili d’erba più alti, si muove al vento senza piegarsi e forma macchie di colore chiaro in mezzo al verde. Spesso la trovi lungo i sentieri assolati, nei campi incolti o ai margini dei prati dove pascolano le mucche.

Due piante, due caratteri

Il timo e l’achillea, pur condividendo gli stessi ambienti, hanno personalità molto diverse. Il timo è deciso, aromatico, forte: è la voce del sole e della roccia. L’achillea invece è più gentile, con toni floreali e un portamento elegante. Dove il primo profuma di terra e resina, la seconda porta con sé l’odore dell’erba fresca e del vento.

Se li raccogli, fallo con attenzione e rispetto. Taglia i rametti senza sradicare la pianta e lasciali essiccare in un luogo ombreggiato. Una volta secchi, conserveranno il loro profumo per mesi e potranno accompagnarti nelle tisane o nei piccoli rituali quotidiani di benessere.

Erbe di montagna: Tradizione e benessere naturale

In molte zone alpine, queste due erbe di montagna rappresentano un sapere antico che si tramanda di generazione in generazione. Le nonne le raccoglievano per curare tosse, digestione o ferite. Oggi la scienza conferma alcune delle loro proprietà: il timo è ricco di oli essenziali antisettici e tonificanti, l’achillea contiene flavonoidi e sostanze lenitive. Non sostituiscono le cure mediche, ma possono diventare un gesto di equilibrio naturale, una piccola forma di cura quotidiana.

Quando cammini in montagna e ti capita di riconoscerle, prova a fermarti un momento. Sfiora una foglia di timo, senti la sua energia pungente. Guarda da vicino i petali minuti dell’achillea, che si aprono anche dopo un temporale. È un modo per entrare in contatto con la natura più autentica, quella che non ha bisogno di essere spettacolare per farsi ricordare.

 

Alessandro Conti
Alessandro Conti
Appassionato di bricolage e fai da te, adoro creare progetti originali e condividere idee innovative con i nostri lettori. Oltre alla scrittura, mi piace praticare yoga e cucinare piatti vegetariani.
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